Esistono varie specie botaniche di Rodiola ma il genere “Rosea” pare sia quello più attivo ai fini salutistici.
Considerata forse la più importante pianta ad azione Adattogena, la Rodiola Rosea è attualmente spesso prescritta ed utilizzata in molte zone del pianeta, anche se questa pianta è nota sin dall’antichità e vari effetti già conosciuti sono oggi verificati nelle ricerche cliniche.
Numerosi ed anche recenti lavori hanno dimostrato che la Rodiola Rosea può incrementare i livelli di 5-HT ( Serotonina) e può essere un aiuto concreto nei casi di scarsa energia vitale, scoraggiamento, in alcuni disturbi dell’umore e dell’assunzione degli alimenti, in quanto la carenza di 5 HT può far prediligere come atto compensatorio l’assunzione di carboidrati ad alto indice glicemico anche nelle ore serali. Pare possa essere efficace proprio contro le “abbuffate” problema che per alcuni soggetti è di notevole entità.
L’estratto di Rodiola Rosea pare che possa stimolare l’attività di alcune lipasi favorendo la mobilitazione dei grassi, purché sia presente la molecola Rosavin che sembra responsabile di questa azione favorente la lipolisi. Gli studi mettono in evidenza che per ottenere l’effetto lipolitico è necessario un lieve esercizio fisico.
La 5 HT è il precursore della Melatonina.
Contiene numerose molecole tra cui il “Rosavin” che sembra svolgere un utile ruolo sugli adipociti, favorendo, in 2-3 mesi, la riduzione dell’adipe superfluo. Un’altra molecola attiva è il Salidroside, che pare sia utile contro gli attacchi di iper-fagia. La Rodiola, pare possa ridurre sotto sforzo una esagerata frequenza cardiaca. Attualmente potrebbe essere considerata la pianta ad azione Adattogena di riferimento, agendo sia sull’umore, che sull’incremento della resistenza nei confronti dello stress fisico e psichico.
La Rodiola può essere indicata in caso di tendenza depressiva (probabilmente anche nei cambi stagionali), per migliorare la memoria e l’apprendimento, favorire il recupero sportivo e da Stress in generale e come tonico per aiutare nelle lievi problematiche erettive (studi pubblicati nel 1999).
(Alessandro Gelli – Accademia del Fitness)