FEGATO INTOSSICATO O APPESANTITO ?

“CARDO MARINO E FEGATO: UN INDOVINATO CONNUBIO.”

Il matrimonio dura ormai da anni ed è ben saldo quello tra silimarina/sibilina e disturbi del fegato. Studi farmacocinetici e farmacodinamici sulla silimarina hanno dimostrato che questo principio attivo può essere applicato in differenti patologie del fegato.
La silimarina* esplica tre importanti attività: antinfiammatoria, antiossidante e pro-apoptotica che rappresentano una triade funzionale antagonista all’insorgere e alla progressione di meccanismi fisiologici dannosi al fegato, responsabili, ad esempio, della progressione di epatiti a cirrosi e a epatocarcinoma.
l’effetto antiossidante ed antinfiammatorio della silimarina è orientato verso la riduzione di danni correlati all’attività di virus.
Relativamente a casi di disturbi epatici correlati ad abuso di alcol, la silimarina è in grado di incrementare la vitalità delle cellule e ridurre sia la perossidazione lipidica sia la necrosi cellulare.
La silimarina, anche negli stadi finali di patologie del fegato può agire limitando la fibrogenesi.
Nello studio si ricorda che la silimarina presenta una scarsa biodisponibilità quando somministrata per via orale in ragione della sua scarsa solubilità in acqua, per cui sarebbe assorbita in maniera insufficiente dall’intestino.” Ecco perché TERRANOVA ha formulato ed introdotto all’uso idonei complessi che ne consentono un migliore assorbimento

*La silimarina di TERRANOVA non è un estratto secco ma crioessiccato quindi attivo in tutte le sue proprietà.

(da Erboristeria Domani Sett-Oottobre 2017 – Bibliografia: Federico A, Dallio M , Loguercio C (2017) Silymarine/silybin and chronic liver disease, a mariane of many years. Molecules 22(2):191-199)